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IMPARARE A CAVALCARE
L’INCERTEZZA
Questo strano inaspettato insolito periodo mi dà lo spunto
per parlare di un pensiero disfunzionale che riscontro in molte persone, cioè la presunzione di voler agire
un quasi totale controllo sugli eventi, un’utopia che si traduce in disagio
vero e proprio, perché di fatto è impossibile controllare in maniera totale gli
eventi e preservarsene. L’incertezza fa parte in misura più o meno minore di
tutto ciò che progettiamo, l’imprevisto si affaccia in ogni caso e tenerne
conto non può che aiutarci ad affrontarlo in maniera efficace invece di temerlo
e rimanere schiacciati quando accade.
Quando un progetto a cui abbiamo dedicato i ns sforzi non va
come avevamo previsto, la prima reazione è di smarrimento, sgomento,
disperazione. Le possibili direzioni in cui può andare il ns comportamento
hanno molto a che vedere con l’accrescimento o l’abbattimento dell’ autostima.
Da un lato: dal ragionamento concatenato: “devo controllare
tutto in modo che nulla di negativo accada, le cose devono andare come voglio
io, altrimenti significherà che non sono all’altezza e non valgo”, correlato
con pesante calo di autostima, al ragionamento molto più realistico e funzionale: “ farò
del mio meglio per far andare bene le
cose, potrà capitare qualche imprevisto che non posso controllare, ma al
momento cercherò di farvi fronte nel migliore dei modi che conosco. In ogni
caso, sono in grado di sopportarlo”. Qui l’autostima non dipende dalla riuscita
o meno di ciò che mi prefiggo, perché so che in ogni caso ce l’ho messa tutta
per far riuscire il mio progetto. Che se non si realizzerà non andrà ad
intaccarla.
Paradossalmente, se accettiamo che non possiamo controllare
tutti gli aspetti della ns esistenza e mettiamo in conto che possiamo in ogni
momento affrontare situazioni non previste ed improvvise, riusciremo a
fronteggiare più efficacemente queste situazioni. Come tenere aperta una
fessura anche d’inverno, per far fluire l’aria frizzante.
In poche parole, nella più rosea delle conseguenze, potremo
imparare a convivere con l’incertezza e a percepirci comunque dotati di
efficacia nel fronteggiare le situazioni avverse. Abilità quantomai utile in
quest’epoca, dove quasi nulla ci rimanda stabilità, dalla situazione lavorativa
ai rapporti interpersonali agli eventi come quello che ci ha colpito a febbraio
e di cui non possiamo fare ancora previsioni certe.
Un atteggiamento positivo in questo senso influenza anche
chi ci sta intorno, ad esempio i ns figli.